BABINA progetti in pixel e architettura in cinema!

Prendiamo un architetto con la passione per l’illustrazione, fin qui niente di strano (si sa che un architetto riesce a districarsi in più campi facilmente) ma se questo architetto si che si chiama Federico Babina, il risultato sono progetti divertenti e immagini curiose.

Prendiamo il progetto ARCHIPIX, l’idea è semplice: semplificare forme complesse riducendole all’osso, lasciandole riconoscibili nei tratti essenziali, un po’ come si fa con le caricature; i soggetti sono personaggi di spicco nel mondo dell’architettura affiancati alle opere che più li contraddistinguono. Babina descrive dicendo “ questa é come una metafora dell’architettura, dove ogni piccolo dettaglio è il tassello che compone l’intero mosaico” . 

L’ultima trovata di Babina si chiama ARCHICINE: 15 poster in cui una serie di celebri edifici e di altrettatnto famosi film si fondono, con conseguente inteccio tra film dove l’elemento architettonico è fondamentale e altri film dove appaiono meno. Alcuni degli edifici ritratti nei poster sono stati fedelmente ricostruiti sul set per film ormai divenuti cult. Altri sono stati realizzati al computer, come la casa degli Incredibili, ispirata però ad un’abitazione vera. Tra gli edifici, alcuni sono realmente esistenti e portano la firma di famosi architetti, è il caso di: la casa del film di Tom Ford, A Single Man, è la Glendale residence costruita nel 1949 da John Lautner; la casa di Pierce Morehouse Patchett in L.A. Confidential è la Lovell House dell’architetto austriaco Richard Neutra; la villa che esplode alla fine di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni fu progettata da Paolo Soleri; uno dei set del film Il disprezzo di Jean-Luc Godard è Villa Malaparte a Capri, progettata da Adalberto Libera.

La chiave di lettura del cinema cambia, nel momento in cui l’unione delle due arti creano un prodotto curioso che va ad approfondire aspetti spesso lasciati a mero sfondo della sceneggiatura.